Cari amici di S. Alberto,
è veramente con gioia che, alle soglie di questo Santo Natale, mi accingo a condividere con voi una breve riflessione sul significato del mistero dell’Incarnazione del Verbo.
Il mistero che si celebra è sempre lo stesso da oltre 2000 anni, ma come celebrarlo, come vivere interiormente questo momento di grazia cambia di anno in anno a seconda delle disposizioni interiori dei credenti, a seconda della storia dell’umanità, a seconda di tanti fattori che sfuggono alla stessa percezione.
All’insegna di cosa vivere questo Santo Natale?
Mi sembra che possa essere fruttuoso viverlo all’insegna dell’umiltà.
Dio si fa uomo in Gesù Cristo.
È la rivelazione più grande dell’umiltà che è presente nel cuore di Dio, che è motivata dall’amore per l’uomo.
Se Dio è umile, lui il creatore dell’universo e il redentore dell’uomo, quanto più dobbiamo esserlo noi fragili creature segnate dalle conseguenze del peccato!
Riscoprire il valore dell’umiltà significa vivere nella verità il Natale contemplando affascinati questo piccolo bambino che è l’Emmanuele il Dio-con-noi, il Dio-per-noi, vero Dio e vero uomo.
L’uomo contemporaneo corre incessantemente il rischio di escludere Dio dalla propria vita e di considerare se stesso al centro dell’universo. è palesemente una forma di idolatria, l’idolatria dell’uomo che si pone al posto di Dio.
Quale madornale errore, quale è assurda presunzione, quale smisurato orgoglio rivela una tale aspirazione!
Non è altro che il rinnovarsi incessante nel tempo del peccato originale: diventare come Dio conoscendo (autodeterminando) ciò che è bene e ciò che è male.
Dalla rivelazione conosciamo quale sia stata la conseguenza della disobbedienza primitiva: la morte.
E purtroppo il mondo contemporaneo è segnato sempre più profondamente dall’imperversare dello spirito di morte che vuole portare l’uomo alla distruzione di se stesso e dell’umanità, alla perdizione eterna.
Come contrastare questa deriva esistenziale che ormai ha assunto una dimensione globale?
Veramente ci troviamo di fronte alla globalizzazione del peccato!
Una via per superare questa emergenza ci viene offerta proprio dalla contemplazione del bambino Gesù nel presepe.
È la via dell’umiltà, del riconoscimento dei propri limiti, del proprio peccato, la via del pentimento e del perdono, la via della verità, l’unica che porta verso la salvezza.
L’augurio natalizio che desidero rivolgere a voi tutti quest’anno è che siate in grado di aprire il cuore ad accogliere lo spirito di umiltà.
Forse vi potrà aiutare a tal fine la lettura di una riflessione fatta tanti anni fa nel contesto di una celebrazione liturgica che troverete nell’allegato.
Colgo l’occasione per comunicarvi che nel mese di dicembre è ufficialmente partito il coordinamento di preghiera: Servi della Croce di Maria madre del mondo redento ed è presente su Facebook il profilo Servi Della Croce, attraverso il quale tutti possono aderire come amici dei Servi della Croce o come Servi della Croce a seconda di ciò che il Signore farà capire essere la sua volontà al riguardo nei vostri confronti.
Procediamo con fiducia, letizia e speranza in questo cammino alla sequela di Cristo, animati dallo Spirito Santo, sostenuti dalla potente intercessione di Maria madre del mondo redento a cui ci affidiamo affinché possiamo sperimentare la sua materna protezione nel corso del prossimo anno 2015.
A tutti l’augurio di un Santo Natale e sereno anno nuovo.
P. Felice Traversa m.d.
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